L’importanza della collaborazione
- Relazioni
Collaborazióne s. f. [der. di collaborare]. — Il fatto di collaborare, cioè di partecipare insieme con altri a un lavoro, a una produzione; l’opera di chi collabora, e il risultato di tale opera.
Collaborare, mettere insieme le capacità di figure eterogenee con il fine di creare qualcosa di migliore e più completo, è un tema molto attuale e centrale. Chiudersi a riccio, guardare soltanto al proprio orticello con la convinzione di riuscire a fare tutto da soli o con la paura che qualcuno ci possa rubare una qualche idea, sono due atteggiamenti sbagliati e deleteri dal punto di vista umano e imprenditoriale.
Se mi fermo un attimo a riflettere e mi volto a guardare il passato, mi rendo conto che ogni singola persona con cui ho collaborato, con cui ho scambiato anche solo qualche parola, mi ha arricchito e ha contribuito alla mia crescita personale e professionale.Per questo ho scelto di porre al centro del mio percorso imprenditoriale i temi della relazione e della collaborazione.
Relazione e collaborazione fra esseri umani, ad oggi.
Cosa ci riserverà il futuro?
Quando parliamo delle interazioni uomo — macchina e di come queste stiano cambiando con l’avvento di sistemi intelligenti che fanno uso di interfacce conversazionali, non possiamo non riflettere sulle implicazioni umane che ne deriveranno e su come vedremo evolvere il mondo del lavoro che oggi tutti conosciamo: tanto più un lavoro è ripetitivo, tanto maggiore sarà la possibilità che questo venga automatizzato da sistemi intelligenti.
Stando ai dati degli Osservatori del Politecnico di Milano, automatizzare al 100% un lavoro è possibile soltanto nel 5% dei casi, ma il 60% dei lavori possono essere ottimizzati per il 30%. Questo ci introduce un’altra previsione, stavolta di Gartner, che dice che entro 2020 il 30% dei posti di lavoro attuali non troverà una corrispondente offerta sul mercato.
Anche in questo caso, possiamo reagire chiudendoci e negando l’evidenza o facendoci trovare preparati, evolvendo le nostre competenze e puntando su tutti quegli aspetti su cui difficilmente si potrà fare a meno dell’umano e della sua empatia, fino anche ad arrivare a collaborare apertamente con le macchine.
Collaborazione uomo – macchina
Sì: avete capito bene. Non parliamo più soltanto di interazione, ma di collaborazione uomo — macchina. A tal proposito riporto un’immagine tratta dal mio workshop che ho tenuto a Milano pochi giorni fa e che racconta un esperimento che hanno condotto a Harvard sulla diagnosi del cancro.
Come si vede dai dati riportati, in questo caso l’umano vince sull’intelligenza artificiale, singolarmente. Ma è il dato sulla collaborazione che ci deve far riflettere: uomo e macchina rasentano il 100% di probabilità di successo, insieme. Di nuovo collaborazione, quindi, non solo uomo — uomo ma anche uomo — macchina, come chiave per il successo. Anche in questo caso apertura e non chiusura, per raggiungere insieme un risultato migliore.
È nella natura umana percepire come pericoloso un evento che si verifica nel breve — medio periodo, ma dovremmo mettere da parte il timore e lasciarci incuriosire dagli scenari che le nuove tecnologie contribuiranno ad aprire.Peraltro, come già accennato in precedenza, se è vero che l’intelligenza artificiale si inserisce molto bene laddove vi sia una qualche ripetitività, è altrettanto vero che vi sono competenze difficilmente replicabili dalle macchine, quanto meno nel prossimo futuro: mi riferisco a tutte le professioni più creative e a tutte quelle skill dove l’aspetto empatico e la relazione siano preponderanti.
Conoscere il nuovo e saperlo governare diventa così fondamentale per il nostro futuro.
Di questo ed altro, parlerò con Cristiana Melis, business coach specializzata in intelligenza emotiva, il prossimo 16 Marzo alle ore 18:30 in Via Copernico 38 a Milano, in occasione della prima edizione della Milano Digital Week. Se siete in zona e volete venire a trovarci, iscrivetevi cliccando qua. Vi aspettiamo!